Sempre piu’ si vede la idea ben fatta della storia di Cinquechiese, ed eseguita con esattezza, di modo che si verifica sempre piu’, che codesta diocesi avera’ una storia, di cui simile non avera’ altra di codesta Regno. Ho fatto vedere a Monsignore Garampi li capitoli di Calano, e gli sono piacciuti, ed approva, che si mettino l’atti del sinodo sotto Colomanno, e la cronologia dei Re d’Ungheria scritta nel 1710(?) e la cronaca inedita, e tutt’altro che mi avvisato poi sono molto tenuto per l’onore che mi fa con citare la mia dissertazione de Pallio Quinquecclesiensi: ma vedo, che piu’ fa Vostra Signoria in questo suo paragrafo, che io in tutta la dissertazione. Basto da me da me si e’ fatto quello si e’ potuto in un negozio cosi scarso di notizie, e spero che sua eccelenza accettera’ il buon animo, che ho avuto in servitu’. Vedo quanto giorino(?) al suo intento le notizie, e bolle da me mandate; stimera’ molto bene impiegati quei denari che ha spesi. Amico mi voglia bene, e si conservi in salute, perché vedo che la sua opera e’ troppo necessaria per la gloria, splendore, e decoro di codesta diocesi, e facendogli i complimenti di Monsignore Garampi, e P. Mamachi mi dico. 

Roma 5 Maggio 1770