LITERARY AND SCHOLARLY CORRESPONDENCE
Dal Signore Francesco Klimo ho ricevuto la copia della traduzione del catechismo sopra l’Indulgenza dell’Anno Santo che Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima si e’ degnata trasmettermi. Non posso esprimere le obbligazioni che professo non meno a cotesto Monsignore Vescovo, il quale ha avuto tanta bonta’ per me, e per quella mia debole fatica, che a lei per essersi pigliato l’incomodo di tradurre e d’illustrare con savie, e giudiziose osservazioni quella mia operetta, e di favorirmene una copia. Io l’ho di gia’ scorsa, e circa le murazioni da lei fatte quanto al titolo: non posso non approvare, e commendare la di lei prudenza. Ieri dopo pranzo il suddetto Signore Francesco Klimo fu per recare la copia che andava all’Eminentissimo Boxadors in persona. Ma accadde, che quando venne l’Eccelenza era partita di casa. Onde io la sera ne eseguii le commissione. Dispiacque al Signore Cardinale di non aver potuto vedere il predetto Signore Klimo, perché bramava contestargli l’altra stima, e concetto che maritamente ha per cotesto Monsignore Vescovo Zio degnissimo del medesimo. Si consolo’ tuttavia della speranza, che si sarebbe data altra occasione di parlalgli, e frattanto mi impose di significare ad esso questi suoi sentimenti, e poi di ringraziare Vostra Signoria Illustrissima e Reverendissima della memoria, che conservava di lui, e di assicurarla, che desidera di (...) in effetto dimostrare il sincero amore, che le porta. Al Signore Klimo ho consegnato per lei una copia dell’esercitazione in questo anno stampata da me De suprema Romani Pontificis in ecclesiam universam potestate, in occasione di alcuni Tesi dedicate a Sue Santita’. (...) alle comuni disgrazia spero che non abbiano a durar molto e sono sicuro che non sarebbero accadute le cosec he deploriamo, se tutti i vescovo fossero stati dello stesso carattere di cotesto suo zelantissimo Pastore. Il padre Mamachi non e’ anche ritornato dalla sua villeggiatura. Appena ritornera’, gli consegnero’ la copia inviatagli, per la quale frattanto a suo nome le vendo infinite grazie, ed avido di aver occasione di servirla con piena stima mi do il vantaggio di protestarmi. Minerva Ospizio Roma, 16 Novembre 1776 |
Készült az MTA BTK "Lendület" Kutatócsoport keretében: Nyugat-magyarországi irodalom 1770–1820
Edited and published in the project "Lendület/Dynamism" Research Group of Research Centre for Humanities of Hungarian Academy of Sciences: Western Hungarian Literature 1770–1820