LITERARY AND SCHOLARLY CORRESPONDENCE

Írói és tudóslevelezés [674]

674 
Remedelli
Dionisio
Koller
József
Pisa
Pécs
1768-02-08
Országos Széchényi Könyvtár
Quart. Lat. 1511. 1. 49r-49v.

Dopo il ritorno dalla Francia del nostro Padre Professore Gazzaniga scrissi al medesimo incaricandolo di ringraziare Vostra Illustrissima la visita gentile, che Ella volle farmi in Pisa nel passato settembre (...) io in tal tempo mi ritrovassi a Milano, ove ricevei una sua cortesissima, in cui Ella mi avvisa del suo arrivo a Pisa, e del suo incamminamento verso la Germania. Un mese addietro dall’altra sua scrittami da Presburgo sento con molto piacere il suo felice arrivo, e con mia somma consolazione osservo la bonta’ singolare, che Ella conserva me, quantunque io non mi riconosca meritevole di simili attenzioni. Non dubito, che Ella si chiamera’ contenta del viaggio da Lei fatto in Italia, e massime del soggiorno in Roma, ove di Lei abilita’ avra’ saputo raccoglier copiosa messe di cognizioni, che le riusciranno molto utili, tutto il tempo di sua vita, che la bramo assai lunga, e sempre felice – l’affare  della riforma di queste universita’ a me e ad alcuni altri professori appoggiato dal nostro Real Sovrano, e’ presso che compito, e nella futura estate se gli dara’ l’ultima mano. Io non manchero allora di renderla consapevole degli articoli piu’ interessati di tale Riforma, che sara’ sempre gloriosa l’adorabilissimo nostro Real Sovrano. – Dopo la di Lei partenza all’Italia i Gesuiti sono stati espulsi dai Regni di Napoli e di Sicilia e non finira’ la imminente quaresima che saranno espulsi anche dai stati del Duca di Parma. La Repubblica di Venezia non permette piu’ che essi vestanonovizi, né che alcun Gesuita estero penetri nel territorio veneto. In Milano sono stato obbligati a restituire agli eredi legittimi alcuni grossi fondi, che essi nel secolo passato avevano malamente acquistati. Abbiamo freschi risconti, che essi sieno stati disloggiati anche da Paraguay, di dove 150 di essi nel mese passato furono trasportati a Cadice, e quindi passeranno in Corsica. Essendo stato riconosciuto da tante Nazioni (...) il vizio di quell’Istituto, ragione stupore il vedersi, che la occulatissima Nazione Tedesca rimanga ancora nell’inazione relativamente a tale istituto. Se Roma ancor lo regge, cio’ e’ un effetto del grande influsso, che da secoli esso ha avuto sopra quella corte. Ma a presto o tardi converra’ che anche la corte di Roma lo abbandoni con la totale soppressione del medesimo. Se alcuna cosa circa a tale oggetto succedera’ in Germania, e specialmente in Austria, Ungheria, Boemia, Ella mi fara’ piacere di avvisarmi. – La prego di miei piu’ ossequisi complimenti a Sua Eccellenza Monsignore vescovo di Cinquechiese, il di cui distinto merito fa che io desider alcun’ incontro poterlo servire. [...]

 

S. Caterina Pisa Febbraio 1768

2024-01-18 00:00:00
Dóbék Ágnes
 

Készült az MTA BTK "Lendület" Kutatócsoport keretében: Nyugat-magyarországi irodalom 1770–1820

Edited and published in the project "Lendület/Dynamism" Research Group of Research Centre for Humanities of Hungarian Academy of Sciences: Western Hungarian Literature 1770–1820