LITERARY AND SCHOLARLY CORRESPONDENCE
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Molto mi onora Vostra Reverendissima, ogni qual volta si degna impiegare la mia umilissima servitu’ nell’ubbidienza a’ comandi suoi: li quali ancora ancora provenienti da soggetto adorno d’eccelenti dosi di mente e di cuore, ed a cui professo singolar estimazione e pienissimo ossequio, non mi possono riuscire sennon di vero gradimento. In soddisfazione pertanto alle ricerche che Vostra Reverendissima si compiace di farmi, le diro’ che due codici Greci della Geografia di Tolomeo trovarsi in questo libreria di S. Marco fra quelli donati dal Cardinale Bessarione nei quali ambedue oltre al testo vi s’aggiungono anco le Tavole. L’uno di essi e’ cartaceo, segnato col n. DXVI. e non fu gia’ scritto intorno al secolo dodicesimo, siccome hanno creduto li compilatori dell’indice a stampa de’ (...) nostri; ma bensí e’ del secolo XIV siccome dal carattere abbastanza apparisce. L’altro e’ membranaceo, segnato col n. CCCLXXXVIII. e fatto scrivere con gran slendidezza dal Bessarione: sicché appartiene al secolo XV. e non al XIII siccome mal avversito pronunzio’ Giorgio Marsino Rasidelio, rappresentando piu’ ornamenti, che il codice stesso, nell’opera sua intitolata Commentario critico-literaria de Ptolemaei Geographia ejusque Codicibus tam Mss. quam typis expressis. Novimbergae, typis haeredum Jelseckevianorum, 1737, in 4o. (...) nel testo d’ambedue li codici Tauruno e’, come nelle stampe, collocano fra le citta’ della Pannonia inferiore, nel Lib. II. cap. 16. e Singeduno v’e’ fra le citta’ della Mesia superiore, nel Lib. III. cap 9. La graduazione nel testo del Cod. DXVI. e questa: (...) Nelle Tavole del Codice medesimo Tauruno e’ posto nella Pannonia inferiore, a gradi A5, AA, A% e Singeduno e’ posto fuori della pannonia, a’ gradi A5BO AABO. L’altro codice CCCLXXXVIII. nel testo ha similmente le due citta’ sudette nelle nominate provincie; e la graduazione nel testo e’: (...) Nelle Tavole poi Tauruno e’ situato nella Pannonia inferiore a gradi A5 AA A5 e Singeduno (...) nella Mesia superiore, a’ gradi A5 BO AABO. Questo e’ quanto io raccolgo da’ due codici, li quali veramente non sono di gran’ antichita’, benché siano di non poca autorita’. Né per vero dire io veggo nominarsi da’ Bibliografi testi antichissimi della Geographia di Tolomeo; a riversa d’uno detto venestissimus et praetantissimus, da cui fa tratta l’Arabia, ed inserita nel terzo volume de’ Geografi minori, impresso nel 1710 in osford, ove facilemente trovarsi quel codice. Non per questo gia io credo che posso aver una buona causa per le mani chi ora s’impegna a mostrare, che la Geographia non sia del vecchio Tolomeo, ma d’altro modeino scrittore. E bensí manifesto che le Tavole furono aggiunte all’opera posteriormente da certo Agatodensone Alessandrino, ne’ codici di S. Marco ed in altri detto (...): e fuvvi ancora il nostro Francesco Barocci, che dugent’anni fa volle persuadere nella sua Cosmografia, che il Tolomeo autore della Geografia fosse diverso dall’altro che compose l’Almagesso; ma non trovo’ egli seguaci, e fu anzi il suo sentimento visiutato in modo, che non veggo che altri siano comparsi a dir simile cosa. Vedremo ora che sappian trovare questi nuovi ingegni, per ispossessare l’antico Tolomeo. Resto intanto coll’onore d’avere meglio che per me si potesse carcato di servire a Vostra Padre Reverendissima, cui con profondi sentimenti d’ossequio e di venerazione baciando le mani, mi protesto, Venezia, 3 marzo 1781 |
Készült az MTA BTK "Lendület" Kutatócsoport keretében: Nyugat-magyarországi irodalom 1770–1820
Edited and published in the project "Lendület/Dynamism" Research Group of Research Centre for Humanities of Hungarian Academy of Sciences: Western Hungarian Literature 1770–1820