Confuso per tanti argomenti, che Vostra Signoria continuamente mi somministra della sua bonta’, arrichendo la mia Chiesa d’insigni monumenti antichi appartenenti alla storia della mia Dioecesi stata finora, scarsissima di notizie, cerco per ogni canto la maniera e l’occasione di portar in qualche modo per debito di gratitudine corrisponder a tanti singolarissimi favori. Ma la mia disgrazia si e’, che la gratitudine si ristringe alla mia buona volonta’, non avendo pronta occasione di farla veder in effetto. Godo per tanto infinitamente esser stato gradito dalla gentilezza sua il picciolo dono delle opere di Belio. Tutti gli eruditi con gran premura attendono il componimento di questa grand’opera; ma essendone passato all’altra vita l’authore, con tutto che siano i mano scritti appresso il figlio del defonto, indovinar non so, perche tanto si differisca la stampa di essi. Uscito poi che fara’ in luce anche questo, mi rechero’ ad onore di mandarnele un esemplare. Ho fatto pure la compra di altri libri di Germania desiderati da Vostra Signora Illistrissima ma per un errore, rimastocene il resto, la sola Tavola Pentigeriana con alcuni altri contenenti l’Arci-Vescovi di Colocia, e i Vescovi di Agria, e stata messa in viaggio alla volta di Roma. Avro’ però tutta l’attenzione, che anche il rimanente il piu’ presto che sarà possibile vi incamini. Ho l'onor di significarle, che il Signore Scheib di Vienna stia a far l’edizione di certe illustrazioni di nomi delle Citta’ che in detta Tavola occorrono, colle stamope se non mi sbaglio, di Mainheim: la qual edizione tosto che sara’ terminata, mi prendero’ l’ardire di trasmetternele un esemplare. Prego in tanto Vostra Signoria Illustrissima di gradir questa mia buona volonta’, augurandomi occasioni frequenti di poter con maggiori dimostrazioni far veder quale sono in realta’.

Cinque Chiese 7 Febr. 1769.

Al Comte Giuseppe Garampi del’Archivio Vaticano Prefetto a Roma