Sono soprafatto dalla generosita di Eccellenza Reverendissima che veramente non m’aspettava; parendomi anche troppo, che mi favorisse di un grazioso imprestito nella necessita in cui mi truovo; non essendo fatto bene li miei conti ger quanto poteva importare La spesa delle Bolle, o come diceva un buon vescovo die Tournai (epist. 143. ad Valdemarum) del piombo Romano Ragamus et petimus, ut abiquid de benevola, ac benefica liberalitate vestra nobis mittatis, quo plumbum emamus Romanum, non Anglicum; quoniam Anglico plumbo teguntur ecclesiae, nudantur Romano.

Non posso che benedire le calende greche, che queste volta mi sono csi’ propizie, e ringraziare al sommo Vostra Eccellenza Reverendissima del grazioso dono, che non poteva essere in occasione piu’ oppurtuna se me lo puo’ fuvorire per mezzo delle diligenza, mi fara’ anche maggior piacere, desiderando di comparire puntuale col mio corrispondente di Roma, che deve sborzare il dinaro per me.

Per quanto riquarda il Generale Perolio di Firenze, vi sara’ l’occasione subito dopo Pasqua del Signore Canonico Gürtler, Confessore delle Regina di Napoli, che senza dubbio mi favorira’ volentieri di portare il dinaro, che Vostra Eccellenza remandera’.

Il sudetto Signore Gurtler non ha voluto accettare tal’ impiego di confessore della Regina, se non a condizione di ritenere il suo canonicato, e di avere in scritto la promessa delle piu’ ricca Prepsitura, di Boemia, che era e’ in mano del Signore Conte Schawkocht subito, che vachera’; oppure un’altro berefizio, che non sia minore di 6. milla fiorini. gli si e’ accordata ogni domanda, perche l’Arciduchessa l’ha voluto ad ogni costo.

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Vienna 17 Febr. 1768