La somma degnazione con cui piace a Vostra Eccelenza Reverendissima di riguardare il meritevolissimo mio collega, ed il padrocinio che prende della sanissima scuola nostra ha fatto contratte anche a me non lievi obligazioni colla degnissima persona sua. Per iscaricarmene d’una picciola porzioncina prendo l’ardimento di presentarle i quattro volumetti teologici da me dati al pubblico ne passati tre anni. Essi per verita’ non meritano un (?) nella suapreciosa Biblioteca e molto meno di occupare un momento l’occhio suo. Tale e’ la loro poverta’. Gl’accetti nondimeno come una certa testimonianza del mio sincero ossequio, e di quella stima inalterabile dovuta da ogni onesto (?) alla singolarita’ de talenti e de meriti sublimi, che ammira ogn’uno nell’Eccelenza Vostra Reverendissima. Di tanto giova perora lusingarmi, mentre supplicandola a continuare a’alta sua processione verso l’Agostiniane Tomistiche sentenze (che in sostanza son quelle dell’antica chiesa, perseguitate ora solo perché opposte alle novita’ e (?) d’una gesuita di Portogallo) mi pregio, e pregieró Vostra Eccellenza di essere costantissime.

Vienna 24 dicembre 24.